mercoledì 29 dicembre 2010

You never forget the first time.


Questo blog nasce a causa di un noiosissimo obbligo scolastico datomi dalla mia insegnante di letteratura, ovvero quello di creare 16 mostri su altrettante opere letterarie del secolo scorso. Il mio ego ha fatto il resto.
Ecco il primo scheletro.



Titolo:  Il Muro

Autore: Jean-Paul Sartre

Il Muro, opera del filosofo e scrittore francese Sartre, racchiude al suo interno cinque storie di “piccole disfatte”, come le definì egli stesso in seguito alla pubblicazione e alle molte critiche e denuncie da parte del grande pubblico.
La morte, la follia, l’assassinio, l’autodeterminazione, l’antisemitismo, l’impotenza e l’omosessualità sono solo alcuni dei temi che l’opera tocca. Attraverso cinque racconti apparentemente diversi, in verità del tutto indissolubili per una corretta interpretazione della profonda meditazione sull’esistenza da parte dell’autore, vengono analizzate le vite dei vari personaggi  e i risvolti materiali di quest’ultime.
Nel primo racconto, “Il Muro”, si narrano il susseguirsi di pensieri e sensazioni di tre condannati a morte durante la guerra di Spagna. Costretti per tre ore ad attendere la loro morte in una gelida cella, controllati a vista da un medico pronto ad annotare ogni loro reazione, Pablo, il protagonista, si troverà ad affrontare un radicale cambiamento interiore scandito dalle fucilazioni inferte ai prigionieri lungo un muro del carcere.
Ne “La Camera”, invece, una giovane donna si ritrova innamorata di un uomo che lentamente sta scivolando nella pazzia. Fingendo di condividerne visioni e paure, essa si ritrova a vivere in bilico tra il mondo delle “persone normali” sempre più lontano e la camera nella quale vegeta il marito.
Mentre “Erostato” pianifica scabrosamente e minuziosamente il suo atto di ribellione verso la condizione umana, attraverso l’assassinio gratuito di diverse persone vuole affermare il suo odio incondizionato verso gli uomini. La realizzazione del piano però gli fugge di mano ed esso si ritrova si ritroverà in uno stato d’incoscienza ad affrontarne l’epilogo.
Lulù è la protagonista del “L’intimità”, che sposata con un uomo impotente si ritrova, spinta dalle parole di un’amica, nelle braccia di un focoso amante. Essa però solo dopo l’abbandono del marito, capisce che quella condizione di tranquillità sessuale la tranquillizzava e abbandonandolo stava vivendo ciò che gli altri le presentavano come una fuga e alla quale essa rispondeva con rassegnata finzione.
 L’ultimo racconto “Infanzia di un capo”, a mio dire il più significativo del romanzo, ci presenta la crescita fisica e morale di un ragazzo, il giovane Lucien Fleurier che fin dalla tenera età, crescendo in un ambiente borghese, viene impostato dal padre alla futura posizione di capo d’azienda. Ciò porterà il protagonista al totale annullamento di se stesso, dei suoi sentimenti e delle sue inibizioni. Lucien che si ritrova a vivere una vita di incertezze contornate dallo studio dei testi di Freud, da fantomatici complessi d’Edipo, da atti omosessuali a dei tentati suicidi ad un tratto riesce a dare un senso alla sua vita “per l’appunto ero questo: un fascio enorme di responsabilità e di diritti”, diviene un capo.
Il muro è stato pubblicato nel 1939 ed è frutto della corrente filosofica dell’esistenzialismo, di cui Sartre era uno dei maggiori esponenti; chiaro esempio di ciò è l’impossibilità dei personaggi di fuggire dalle situazioni statiche di prigionia che vivono. Dal mio punto di vista, i diversi  epiloghi dei racconti ci lasciano l’amaro in bocca perché, analizzandoli da un punto di vista del tutto esterno e razionale, ci risultano incomprensibili. Inoltre trovo che l’opera presenti diverse affinità con i romanzi di Franz Kafka, come ad esempio “il Processo”, dove il protagonista si ritrova immerso in una vita del tutto estranea alla sua e le sue certezze decadono a favore di un  processo incomprensibile da cui non troverà possibile via d’uscita, se non la morte.
L’opera di Sartre in linea generale mi ha colpito positivamente, presenta notevoli spunti di riflessione facilitati anche dalla presenza di racconti di breve durata e grande impatto emotivo. Le personalità dei diversi personaggi vengono analizzate a fondo e trovano facile collocazione anche nella nostra realtà attuale, aspetto che ho apprezzato molto soprattutto nei racconti di “Erostato” ed “Infanzia di un capo”.

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