domenica 2 gennaio 2011

o n t h e r o a d a g a i n.

Titolo: Sulla strada. 

Autore: Jack Kerouac

Jack Kerouac fu uno dei maggiori interpreti ed esponenti della Beat Generation, termine da egli stesso coniato ed in seguito utilizzato su scala mondiale per riferirsi alla letteratura americana utopica e sregolata di metà secolo scorso.
“Beat” in inglese coglie al suo interno una miriade di sfumature e a mio parere solo riportando  le parole della giornalista e cultrice della letteratura statunitense, Fernanda Pivano, è possibile accoglierne il totale significato “Beat vuol dire diverso, emarginato, battuto e sconfitto ma per una scelta di estraneità rispetto al mondo in autentico della carriera e del consumismo. … Beat vuol dire ritmo, il ritmo del jazz di Charlie Parker, ritmo costituito della prosa per lo scrittore, ma anche modello etico che richiede di suonare la propria vita e la propria arte senza risparmio, fino all’ultimo fiato. … Ma beat anche nel senso specifico che Kerouac vi ha aggiunto, come radice della parola beatific, la condizione che ha cercato tutta la vita, un abbraccio liberatorio, senza veli e senza ritegni.” Ed è anche possibile, attraverso queste parole, comprendere a fondo questo romanzo che non è altro che l’esperienza di vita dell’autore. Un viaggio folle, visionario e straordinariamente affascinante.
Un altro passo da compiere per capire a fondo l’opera è quello di analizzare la figura di Dean Moriarty, co-protagonista fondamentale e compagno d’avventura di Sal Paradise, il narratore interno. Quest’ultimo si identifica con lo stesso Jack Kerouac, mentre Moriarty è Neal Cassady, amico emancipato di Kerouac e per il quale fu un ottima fonte di ispirazione letteraria.
La storia narra delle aspettative di vita e del profondo impulso interiore di un gruppo di giovani nell’ America perbenista degli anni ’50, di una vita senza fissa dimora, segnata profondamente dall’ alcol, dalla droga, dalla promiscuità sessuale, dal continuo rifiuto dei comuni valori borghesi e dal totale abbraccio di una vita per l’appunto sulla strada. L’elemento portante che porta Sal e Dean a percorrere kilometri per le strade d’America è la ricerca dell’ istinto primitivo innocente e creativo.  Una condizione di estasi alla quale cercano di abbandonarsi.
Grazie a saltuari  lavoretti e ai soldi mandategli dalla zia, Sal girovaga per gli Stati Uniti, trovandosi nelle più svariate avventure insieme ai suoi più diversi amici e alle donne, da ricordare è il lavoro nel campi di cotone al quale si sottopone per vivere con Terry, una ragazza madre di colore con il quale trascorrerà un periodo del suo viaggio. Dean dal canto suo, è alla ricerca sfrenata del padre alcolizzato di cui ebbe perse le tracce tempo prima. Attraverso le più disparate avventure, i due si ritrovano nella città di Denver dove decidono, su una scassinata Ford, di proseguire insieme il viaggio intrapreso e tra sesso, musica jazz, accese chiacchierate con gli amici sotto l’effetto di droga ed alcool, terminano l’epopeico cammino nel profondo Messico. Questo non è altro che il traguardo di un lungo percorso a tappe di un cammino esistenziale verso la vita perfetta. Questo traguardo ideale non viene però mai raggiunto poiché di fatto esso non esiste: la disillusione finale riporta i protagonisti alla dura realtà, ad una vita improntata alla continua fuga dal conformismo.
Il viaggio terreno non è altro che un profondo viaggio interiore che i protagonisti percorrono e nel quale non vi trovano pace se non la vera comprensione delle propria e più profonda umana identità.
Questa a mio parere è la chiave di svolta per comprendere minuziosamente ogni sfumatura del romanzo, Kerouac ci insegna a vivere la vita con la maggiore intensità possibile sia nel bene che nel male ed è per questo che su quest’opera si è creato un vero e proprio mito con altissime aspettative che probabilmente non verranno colte da tutti, poiché nel genio c’è sempre un pizzico di disordinata ed incomprensibile pazzia.

"A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all’altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione." (Parte seconda – Capitolo 4 – On the Road)

1 commento: